Gabriele
a 10 giorni dalla tua scomparsa mi ritorna su il magone e ti cerco nei forum
nelle notizie dei tuoi funerali nelle parole dei tifosi di ogni squadra
in tutto
potevo essere io poteva essere mio figlio poteva essere mio fratello
ed e' stato come se erano tutte queste cose insieme
anche se non ti conoscevo,anche se eri generazionalmente diverso da me
facevi quello che io ho fatto per anni e che ancora in maniera minore
continuo nel sangue a fare...
era come se fossi di famiglia
la famiglia dei tifosi dei famigerati ultras che molte persone
non comprendono
la morte quando ti alita vicino senti il fiataccio per molto tempo
mi ha emozionato sopratutto vedere tanta gente oltre i colori
diventare tifosi della vita
e mi ha schifato completamente tutto il resto intorno alla tua morte.
trascrivo una lettera di un tifoso avversario un tifoso romanista
un tifoso...tifoso dei tifosi
quelli come noi
e' una lettera di protesta al mondo dei giornalai e dei parlatori a vanvera
e chiude chiedendo giustizia per Gabriele
io chiedo serenita' per quanto possibile.. per chi non c'e' piu' e per chi deve rimanere
ogni santo giorno con il ricordo di un figlio di un fratello o di un amico
che non ce piu'
QUELLI CHE SIAMO
Disoccupati sì, ma anche precari, professionisti, avvocati, ingegneri, imprenditori, impiegati, operai, autisti, panettieri, e moltissimi studenti universitari, a dispetto di quel giornalista di Repubblica grande esperto di tifo organizzato che nel corso di uno Speciale TG1 ha dichiarato: "...ma non credo che tra di loro ci sia gente che ha studiato". Povero imbecille! Poverissimi, piccoli borghesi, benestanti, qualcuno ha anche origini nobili, figli di papà, contrariamente con chi afferma che sono solo il frutto del degrado e dell'indigenza. Ridicoli presuntuosi opinionisti! Roma, Milano, Napoli, Torino, ma anche Bergamo, Treviso, Padova, Salerno, Taranto dalle metropoli alla piccola città di provincia: 100, 1000, 20.000, 50.000 e forse anche di più. Ma non erano solo una sparuta, ridicola minoranza? Chi non esce mai di casa, chi fa tanto sport, chi va in discoteca, chi non ha mai una donna e chi non sa più come tenerle a bada, chi legge i filosofi contemporanei e chi a malapena conosce la lingua italiana, belli come il sole o brutti come la fame, chi è sempre incazzato e chi c'ha una vena comica che fa invidia a Zelig, solitari e trascinatori, pacati e mansueti o violenti da non poterli guardare negli occhi. Emarginati? Sì, senza dubbio, emarginati come tutto il resto della gente o meglio estraniati da un contesto dove il sistema intero "se la canta e se la sona". L'alta finanza, le banche, la politica, il mondo dello spettacolo, tutti sul carrozzone. Eccoli lì conduttrici puttane, cocainomani, osservatori, opinionisti, conduttori pervertiti, nani e ballerine, a strombazzare sguaiati la loro inutile, inspiegabile e lautamente remunerata presenza in questo mondo...alla faccia del resto della gente che non se la gode come loro. Ebbene sì quei ragazzi, sono estranei, sono emarginati da tutto questo, anzi lo rifiutano, lo contestano apertamente. Odiano, sì odiano e disprezzano tutto questo, lo combattono e, quando possono ... lo abbattono. E per questo che a loro volta sono odiati e disprezzati dal carrozzone, perché non vogliono saltarci su, stanno bene in una curva tutti insieme a cantare, in una macchina che macina chilometri a parlare, in un pub a ridere e scherzare o per la strada uno accanto all'altro affinché nessuno possa passare. Compatti eppure diversi tra loro. Non è vero, caro ennesimo emerito giornalista benpensante che hai dichiarato che "sono loro la vera casta pericolosa". Non siamo una casta, siamo i tuoi quartieri, la tua città, l'espressione del tuo popolo...quello duro...quello di cui tu, occupante a pagamento del carrozzone, fai bene ad essere preoccupato. GIUSTIZIA PER GABRIELE! CURVA SUD PER MILLE ANNI!
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